lunedì 14 maggio 2012

Rando 400: Corsico-Varazze-Corsico

Dopo tanto che ne parlavo, un po di preparazione, mia e della bici, ci siamo è arrivato il 12 maggio. Improrogabile data della mia randonnee.

Ho scelto come prima la 3° edizione della Randonne Carlo Galetti, per il percorso, vario e non troppo impegnativo e la comodità di partenza e arrivo. Mi trovo quindi alle 5 di sabato ad effettuare l'iscrizione alla sede dei Ciclisti Corsichesi assieme ad altre 71 persone.

   





















Alle 18.30 si parte, attraversando prima risaie e poi campi, su strade poco trafficate e accompagnati dal tramonto. I primi 110 km fino al primo controllo volano via senza problemi, viaggiando in gruppo a 33-34 km/h e alle 10.15 raggiungiamo il primo controllo a Villaromagnano. Un caffè al volo e si riparte. Sob, io volevo fumare una sigaretta ma di perdere il gruppo appena iniziata la notte non se ne parla.
































Passiamo Serravalle Scrivia e si inizia a Salire per Gavi, scendiamo a Ovada, la mia prima discesa di notte. Per fortuna siamo tanti e avere qualcuno davanti fa veramente comodo. Poi Masone e inizia la salita del Passo del Turchino, il gruppo si ferma a far pipi, io non me ne accorgo e mi ritrovo solo. La salita va via tranquilla, passo la galleria e mi fermo a coprirmi per la discesa. Arrivano altre 4 o 5 persone, c'è un rubinetto dell'acqua ma manca la maniglia. Per fortuna ho dietro la chiave regolabile e si riempiono le borracce. Mi becco subito il soprannome di idraulico. È l'1.40 e ci lanciamo sulla discesa verso Genova, dopo 3 curve sono tutti avanti e sono di nuovo da solo, ma la mia luce si rivela più che sufficiente e riesco a tenere i 35 km/h senza problemi. Passo Genova e mi dirigo verso Varazze fra i tipici saliscendi della riviera ligure. Alle 2.50 arrivo al controllo di Cogoleto, timbro e mi danno 2 panini, 2 barrette e una banana. Mi ferso mezz'ora, mangio, bevo un caffè e fumo una sigaretta.
 Un gruppetto di tre riparte, io sistemo le cose in borsa e li seguo 5 minuti dopo, fiducioso di ritrovarli prima di Varazze. Alla prima salita il deragliatore mi da qualche problema, e arrivati in cima si rifiuta di tornare sulla corona grossa. Mi fermo e lo sposto a mano. Scendo a Varazze, giro verso il Passo Giovio e quando inizia la salita provo a tornare sulla corona piccola, sento un crack pazzesco e la leva del cambio sembra non funzionare più. Ottimo. Mi fermo e sgancio il cavo, la catena passa sulla corona piccola e inizio la salita. Il posto sembra abbandonato dal mondo, 30km, quasi due ore senza vedere una luce o incontrare qualcuno.


Finalmente in cima mi fermo, tiro di nuovo e blocco il cavo del cambio, stavolta sulla corona grossa, e indosso pantaloni lunghi e giacca, la discesa fino ad Aqui Terme è lunga, l'alba sta spuntando e fa freddo. Alle prime luci mi ritrovo immerso nella natura su questa strada che scende veloce come l'acqua del fiume che ho di fianco. Alle 6 tocco il casco e mi cade la lampada frontale, torno a prenderla e mi accorgo che a 20 metri da me ci sono dei caprioli.




Putroppo non riesco a fotografarli e riparto, ancora 10km ad Aqui Terme, poi altri 20 fino a Carpeneto dove c'è l'ultimo controllo. Poco prima di entrare in paese incontro due persone ferme a togliersi la giacca a bordo strada e mi aggrego a loro. Appena inizia la salita di Cremolino il nostro gruppetto diventa di 5. Sono circa 6km di salita che mi sembrano mille perchè la catena è bloccata sulla corona grossa e non ne voglio sapere di fermarmi per spostare a mano il deragliatore. Finalmente arriviamo in cima e siamo al controllo.

 










Mangiamo qualche panino con una marmellata fantastica (che poi scopriamo essere stata fatta dal presidente dell'ASD Ciclisti Corsichesi) e il mio gruppo riparte subito, io li saluto e gli chiedo di lasciarmi un po di pasta all'arrivo. Dieci minuti di sonno su una panchina e sono nuovo. Riparto con due ragazzi, prendo una buca e perdo una borraccia. Li perdo. Fa niente, penso, ormai mancano solo 110 km di pianura, 4 ore e sono a casa.

Passo Casal Cermelli e trovo una brutta sorpresa, vento, forte, troppo forte. Fatico a tenere i 15 km/h e sono in piano completo, sono stanco e demotivato ma in qualche maniera riesco a tenere duro fino a Tortona, la supero e mentre sto pensando se mollare e prendere il treno mi sento chiamare dal bar. I 5 ragazzi, tutti fra i 60 e i 70 anni (complimenti!) che mi hanno accompagnato nel primi 150km. Ci ero passato di fianco e non li avevo neanche visti. Mi fermo 5 minuti i ripartiamo tutti assieme.

Cambio dopo cambio, viaggiano sui 17/18 km/h finalmente ci troviamo sulla ciclabile che da Pavia riporta a casa, o ormai mi sembra di essere arrivato.

Alla fine chiudo questi 400km in 20h e 50min a una media di 19,3 km/h. Sono entusiasta, prima di partire mi ero detto, se la finisco sono contento, sa la finisco in meno di 24h sono contentissimo. L'ho fatta in poco meno di 21. Cosa chiedere di più?

Ora sistemerò la bici e sto già pensando a una 600... Chissà come andrà!
Intanto, qui c'è il percorso:
E qui delle foto che mi ero riproposto di autofarmi per vedere il cambiare delle mie espressioni.

6 commenti:

  1. grande Teo, avrei voluto commentare ogni tua singola espressione in foto!!

    COMPLIMENTI ANCORA

    Ste

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  2. figata! complimenti!
    le randonnee mi tentano molto, ma mi spaventano allo stesso tempo.
    Ci snoccioli qualche info tecnica sull'equipaggiamento?

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    1. Grazie! Ecco due info..

      Bici:
      ruota libera!!
      rapporti da 53-12 a 39-30 (però sto pensando mi montare una tripla davanti)
      luci - 1 anteriore potente (CatEye El530, anche se i fari alimentati con dinamo nel mozzo son meglio, ma son anche fuori budget) - 1 anteriore piccola, per le salite e tenuta puntata subito davanti alla ruota - luce frontale per leggere cartelli roadbook e contakm - due posteriori per farmi vedere. Le posteriori servono un po forti perchè le devi tenere fisse, lampeggianti sono vietate sennò quello eventualmente in scia impazzisce.

      Bagagli: attrezzi vari + camere d'aria, coperta termica, cibo (tanto!), giacca e pantaloni impermeabile in caso di pioggia, maglietta termica e pantaloni in pile (non possiedo dei gambali), scaldabraccia, fascia per le orecchie, guanti lunghi.

      Alla fine ho usato quasi tutto, se possiedi le cose tecniche da bici tutto questo ci sta in una borsa veramente piccola, io ho riempito lo zaino sul portapacchi, ma non volevo spendere una fortuna in abbigliamento!

      PS: se hai occasione provala una, sono veramente una figata! Mai sentito così libero in vita mia!

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    2. Grazie delle info!

      La ruota libera la davo per scontata! :D
      Curiosità: il telaio è acciaio o alluminio? (ad occhio direi alu, ma prima di dir cazzate chiedo!)

      In realtà starei facendo un pensiero serio per una 200 a fine settembre. L'unica cosa che mi frena un po' è la questione tesseramento, perchè, andando ad anno solare, vorrebbe dire che mi tessero per quella e basta, visto che poi arriva l'inverno artico.
      Comunque se non è settembre è la prossima stagione! ;)

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    3. Si il telaio è alluminio, anche se usano tutti carbonio o composito. Forse però l'acciaio è meglio, perdi un po in peso ma è più "morbido"...

      Beh per fare una 200 si organizza facile un giretto in giornata fra di noi così salti il tesseramento! :)

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    4. In realtà la mia preoccupazione era in senso opposto. Sto montando un telaio in alluminio e al momento non prevedo di cambiare telaio.

      Per il giretto, molto volentieri! Io sono almeno due anni che invito il dRIM tIM per attraversate nordiche (anche se mi sa che non il tuo indirizzo nel mio elenco drimtimici!), ma siamo una squadra di squattrinati e quindi ogni volta non se ne fa nulla :)

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