venerdì 29 ottobre 2010

Bike-Polo

A questo punto mi sento di dire che "qualcuno" non vuole che io giochi a polo... Due settimane fa mi hanno rubato la bici che usavo. Io allora ne ho recuperata subito un'altra, l'ho sistemata, e la seconda sera che l'ho usata per giocare le è successo questo:



 Se ho tempo oggi vedrò se riesco a risaldarla... Sperem... Non ho tanta voglia di rifarmi un bici per la terza volta...

martedì 26 ottobre 2010

Culinarismi!!

Questa domenica si è deciso di svoltare. Dopo una settimana vissuta praticamente a base di pasta e sughi pronti, siamo andati a fare una spesona ed ecco, lasagne pronte per il congelatore e arrosto (di quello non ho foto)...



Magari niente di che ma ora ho la carta segreta nel freezer e questo mi fa sentire più al sicuro... Se volete farle voi garantisco che è una cagata:
  1. Pasta sfoglia fresca (più comoda, non va cotta prima)
  2. Teglia
  3. Uno strato di pasta, uno di besciamella, uno di prosciutto cotto e un po di grana...
  4. Ricorda di imburrare la teglia e mettere un po di besciamella sopra e sotto al tutto..
  5. Infilare nel forno e aspettare una 20ina di minuti
Se ci provate fatemi sapere il risultato!

martedì 19 ottobre 2010

capita ancora...

 
Lunedì ho perso questo pacchetto di sigarette in università... Martedì una ragazza me lo ha riportato... Come ero contento... Bello avere conferma che le persone gentili esistono..

domenica 17 ottobre 2010

BFF - Lonely Race

Beh, ieri si è tenuta l'alleycat del BFF, quest'anno la Lonely Race, organizzata dalla Pipe Gang.



Ritrovo, come da volantino, alle due in piazza Erculea. Arrivo alle 2.10 e trovo già un sacco di gente, alle 2.45 quando chiudono le iscrizioni siamo in 105. Mai fatta un alleycat con così tanta gente. Ci viene spiegata la gara: manifest uguale per tutti, ordine diverso, dopo ogni check si ritorna alla partenza.



Siamo pronti, tutti schierati contro il muro e le bici per terra occupano quasi tutta la piazza, mi pento di non aver fatto delle foto, ma spero che arriveranno.

Tre. Due. Uno. Via! Raggiungo la mia bici, prendo il manifest dai raggi, slego la ruota e leggo:

1 - Via Marotta
2 - Via Brahms
3 - Via Santa Teresa
4 - Via Adda
5 - Via Brinn




Visualizzazione ingrandita della mappa


Parto subito verso il Lambro, con la bici nuova va tutto bene, agile in mezzo al traffico e la ruota libera coi cambi mi permette di viaggiare agevolmente sui 35 appena la strada si libera e non faticare troppo nelle ripartenze. Arrivo in via marotta. Mi fanno correre fino a una staccionata per prendere uno zaino, torno e la mia bici è stata legata con una fascietta sull'anteriore. Mi dicono che un coltello è legato a quel palo in fondo, la sollevo, parto di corsa e per fortuna la fascietta si rompe. Inizio il ritorno e in piazzale udine incontro il gruppo che sta andando. Realizzo di essere passato per primo. Vai vai vai!!

Arrivo alla partenza, timbro e via di nuovo, parco ravizza. Sbaglio strada e finisco in un'altro parco. Finalmente mi oriento e arrivo. Ho perso almento cinque minuti. Damn it!! Al check mi fanno tirare un cerchione su un birillo, centro al primo colpo. Stiamo andando bene. Via di nuovo verso piazza erculea. 50 metri prima di entrare nella piazza vedo qualcuno che sta venendo caricato su un'ambulanza. Il mio aiuto non servirebbe quindi tiro dritto. Solo dopo scopro che era Manin (conosciuto solo di vista), che ha impattato contro una Golf che non si è fermata allo stop. Per fortuna "solo" 5 costole rotte.

Timbro e riparto, verso via Santa Teresa, zona piazza Abbiategrasso, mi perdo e un ragazzo mi consiglia di attraversare un cortile per arrivarci. Scappo dal portinaio arrabbiato perchè non si può andare in bici e arrivo il check. Frank mi timbra il manifest e via di nuovo.

Sopravvivo al pavè scivolo e alle rotaie del tram di corso Italia per passare dal via e schizzo in via Adda, sede della regione lombardia, zona centrale. Mi viene consegnata una busta di origano da portare ai ragazzi della partenza.

Arrivato li trovo Gio, anche lui deve andare in via Brinn quindi partiamo assieme. Ormai sono cotto ma avendolo come sprone voliamo in amendola facendo più o meno ogni tipo di cretinata ciclistiva possibile . Arriviamo, dobbiamo comprare una birra. L'esselunga di via Monterosa è la nostra facile preda, torniamo al check e scopriamo di dover bere la birra alla goccia facendo trackstand... Ma come?? Io ho la ruota libera!!! Ste bra mi tiene dal manubrio e io bevo.. Che fatica.

Torniamo in piazza Erculea convinti di aver finito. Scopriamo che l'arrivo è in via Shakespeare, dentro il parco sempione. Teo di Ubm ci sprona dicendo che ci stiamo giocando il secondo posto. Come il secondo!! Pensavo bene, ma non così tanto! Opto per una strada diversa da Gio, lui è più fresco ed è la mia unica possibilità. Attraverso le labirintiche viuzze del centro e sbuco in Cadorna. Mi fiondo nel parco, vedo l'arrivo. Ma purtroppo niente da fare. Gio è già li...

Comunque un 3° posto che mi lascia incredulo!

Grazie a tutti quelli che hanno corso, a chi è pazientemente stato ai check, agli automobilisti che non ci hanno sparato a vista e a Ortu che ha vinto il Criterium venerdì sera, tenendo a quanto pare i 43km/h di media e dando una bella lezione agli americani!!

Un grazie particolare a Lorenza per le foto. Andate a vedere il suo Flickr per il set completo.

mercoledì 13 ottobre 2010

domenica 10 ottobre 2010

KT

Usciti dal porto al tre, mentre passavamo davanti a Sestri Levante abbiamo visto tre splendidi esemplari di Stenella Coeruleoalba, ovvero tre bellissimo delfini, cosa che io considero ottimo segno prima di un immersione. Quindi pieni di entusiasmo e ottimismo indossiamo le nostre attrezzature e veloci scivoliamo verso il nostro obiettivo, il relitto KT, a quota -50.





Arrivati li purtroppo troviamo una brutta sorpresa. Non si vede niente!! E per la prima volta mi trovo completamente al buio, dei miei compagni d'immersione riesco a vedere solo i fasci delle torce e qualche volta, quando mi passano vicini, le bombole. Niente più.



Un po inquietante, si... Ma anche bello... La sensazione era quella di essere da soli alla scoperta delle profondità marine, là dove pochi sono arrivati.

sabato 9 ottobre 2010

Mornings I like!

Domenica mattina.. Sveglia ora 6.20, dopo ben tre ore di sonno... Ma sono queste le mattine che adoro. Parto da casa e con un po' di sorpresa scopro che nonostante lo scarsissimo allenamento riesco ancora a pedalare casa-centrale in 20 minuti.. Passano altri 4 minuti e sia io che la mia bici siamo su treno, direzione lavagna.

giovedì 7 ottobre 2010

Goodbye my byke..

Giornata così così... Sonno, lavoro, cibo e pulizie domestiche... Solo che... Mi hanno rubato la bici da BikePolo.. Una bellissima e marcissima mountain-bike "Fausto Coppi" (che probabilmente si sta rivoltando nella tomba) regalata a mia zia grazie all'acquisto di numero 6 casse di vino. Goodbye my bike! Hope to see you soon...

martedì 5 ottobre 2010

Tech Diver



Questo week end sono andato al mare, più precisamente a Lavagna, a finire il corso Tech Deco Diver. Ora faccio anche io parte di questa famiglia di "sommozzatori tecnici", ovvero abilitati ad effettuare decompressioni utilizzando miscele di gas.


Per l'occasione siamo andati a fare un'immersione sul KT, un famoso relitto della seconda guerra mondiale, adagiato davanti a Sestri Levante su un fondale di circa 60m.

LA STORIA DEL KT
Proprio di fronte al promontorio di Sestri Levante, a circa un miglio dalla costa, alla ragguardevole profondità di 60 metri, si trova uno dei più bei relitti del Mediterraneo.
Fino a pochi anni fa poco si sapeva della sua storia; era opinione comune che fosse un KT, espressione generica che deriva da Kneg Transporte, ossia mezzo di trasporto da guerra germanico, con cui si identificano molte unità di piccole dimensioni destinate ai compiti più vari tra cui, come poi si appurerà nel nostro caso, anche alla caccia dei sommergibili. Si sapeva che la nave era stata affondata verso la fine del 1943 e si pensava che fosse francese, visto che il telegrafo di macchina portava le indicazioni "avant" e "arrière". Ma la vera storia ci è nota solo adesso, grazie alle certosine ricerche nei registri storici della Kriegsmarine ( Marina Militare Tedesca) fatta da Claudio Corti e Marco Saibene. In origine, dunque, questa nave altro non era che uno splendido vacht, fatto costruire nel 1926 in un cantiere francese dal barone Henry de Rotschild e battezzato Eros. Lungo 65 metri, largo 9,75 e con 914 tonnellate di dislocamento, era rifinito con ogni cura, con meravigliosi saloni, lussuose cabine, svolse con onore i suoi compiti di rappresentanza fino a quando nel 1939, scoppiata la guerra, non fu requisito dalla Marina Militare Francese e destinato a missioni diplomatiche. Alla fine dello stesso anno, però, fu munito di armamento leggero, riclassificato e destinato ad attività di scorta di sommergibili e di convogli lungo le coste del Marocco. Nel 1942 tornò in Francia e, ribattezzato Incomprise, fu incaricato della sorveglianza del litorale fino a quando, alla fine di novembre, i tedeschi non occuparono Tolone, impossessandosi anche di questa nave. L'Incomprise fu quindi sottoposto, negli stessi cantieri di Tolone, a importanti lavori per trasformarlo in un U-Jager, cacciatore di sommergibili. Il ponte posteriore fu interamente scoperto, furono eliminati i luminosi saloni e fu impiantato un cannone da 88 mm, tre piattaforme di artiglieria antiaerea e otto lanciagranate di profondità. Sul ponte di prua fu installato un cannone binato da 37 mm e due pezzi da 20 mm vennero disposti su ogni bordo subito dietro e davanti al ponte di comando. Sullo stesso ponte fu installata una sorta di curioso albero, un traliccio a tre piedi, evidentemente un terminale per apparecchi di ascolto. L'unità, ribattezzata U-J 2216. raggiunse la sua destinazione, Genova, all'inizio del 1944. Il 13 settembre dello stesso anno fu incaricata di scortare due posamine che dovevano predisporre un nuovo sbarramento in mare, nei pressi del porto di La Spezia. Poco prima di mezzanotte, compiuta la missione, il piccolo convoglio iniziò il ritorno a Genova, ma venne subito scoperto dal passaggio di un aereo alleato (uno di quelli che i locali chiamavano Pippo), il quale lanciò razzi illuminanti e bombe, che però non colpirono le na\i. Poche ore dopo, verso le 3:00, nei pressi di Sestn Levante, i dispositivi di ascolto della U-J 2216 captarono un rumore di eliche: il comandante diede ordine di aprire il fuoco ma senza successo, data l'oscurità incombente. La risposta fu quasi immediata: dapprima alcuni siluri passarono a brevissima distanza dall'unità (.almeno uno di essi finì sulla spiaggia di Sant'Anna, tra Sestri Levante e Punta Manara), quindi un altro colpì la poppa, che esplose con le munizioni e le granate antisottomarino che vi si trovavano, provocando l'immediato affondamento. Dei 95 uomini dell'equipaggio, 57 furono recuperati dal posamine, nove da una piccola vedetta uscita da Sestri Levante, sei raggiunsero la costa a nuoto e 23 scomparvero (ma solo sei corpi furono recuperati).
E' stata un esperienza fantastica, 2 minuti per la discesa, 18 passati ad esplorare il relitto che sono volati, 33 minuti per la risalita. Insomma 53 minuti di assoluto silenzio, collaborazione del team composto da me, Maurizio, Pietro, Alessandro, Elia e Giacomo. Un tuffo nel passato. Ecco alcune foto: