domenica 2 giugno 2013

Freccia del Lario vII

Anche quest'anno è arrivato giugno e come l'anno scorso è arrivato il momento del giro del lago di como. Come l'anno scorso la gita è organizzata per bici fisse, ma c'è sempre tolleranza. Quindi bici da corsa e via, anche 180km sono sempre 180 km.




Questo il percorso di Quest'anno: Colico - Lecco - Bellagio - Como - Colico - Morbegno.

Come sempre il pezzo più gradito è quello del trangolo Lariano, con poco traffico e degli scorci paurosi. Rilassanti zig-zag di fianco al lago e strappetti che fanno male.

C'è chi va forte e chi va piano, quindi per non perdersi del tutto facciamo degli stop per raggrupparci, il primo a Lecco, anche se io Fabri Paolo e Trezi lo saltiamo, dato che andiamo piano e le gambe girano ancora bene. Prima di Bellagio infatti ci hanno già ripreso tutti e ci ricompattiamo a Como, dove ci rifocilliamo con una media chiara (inalienabile diritto del ciclista) e un toast.

Una mezz'ora e si riparte fra le ville affacciate sul lago e i turisti della domenica per poi fare un'altra breve sosta a Menaggio. Appena prima di entrare in paese arrivano per me dei fastidiossissimi crampi che mi costringono a mettere il piede per terra, ma una coca-cola sistema tutto. Quindi 10 minuti e si riparte. Da qui parte una serie infinita di tunnel, che grazie a qualche buon anima possono essere aggirati su una meravigliosa ciclabile in riva al lago.

I chilometri si fanno sentire e quindi ci concediamo una brevissima pausa a Gera Lario, alla fine del lago. Poi qualche chilometro con il vento in faccia e siamo di nuovo a Colico, da dove, seguendo l'Adda su una ciclabile in mezzo ai campi arriviamo finalmente a Morbegno.


L'accoglienza organizzata dai Valtellinesi è, se possibile, ancora migliore dell'anno scorso. Si arriva al Morborock, dove ci aspettano le borse, una doccia e soprattutto il famigerato Misultin con polenta.



 E come sempre dopo la fatica, tutti seduti a un tavolaccio di legno, sfamati e dissetati già si ricorda con piacere la giornata e si fanno pazzi progetti per i prossimi "giretti" consapevoli che l'importante non sono i kilometri o le salite, ma pedalare con la solita bella gente.

Grazie a tutti quelli che hanno pedalato, e soprattutto a quelli che hanno organizzato, convincendoci ancora una volta a saltare fuori dal letto alle 6 l'unico giorno che si poteva dormire, per poter arrivare felici la sera...

domenica 7 aprile 2013

Lodi-Lecco-Lodi -> Epic fail and epic win

L'idea per questo weekend era inizianlmente fare la prima randonne dell'anno. Una 300km senza troppo dislivello per scaldare un po le gambe e vedere se.i miei progetti hanno senso o no. Poi la telefonata del buon Tony e la conseguente convocazione nell'oltrepo per prendere il vino mi convince a cambiare i piani. Anticipiamo di un giorno la pedalata e proviamo questi 170km da Lodi-Lecco-Lodi su strade bianche.

L'arrivo a Lodi mi lascia perplesso, sembra di essere a novembre in Scozia. Freddo umido e nebbia.

Per fortuna si parte quasi subito e ci inizia a scaldare. Dopo un km sto bene, ma devo togliere gli occhiali che hanno sopra un velo d'acqua anche se non piove. Si fanno le solite chiacchiere e poi Damiano comunica che ci siamo, inizia lo sterrato vero. Che dopo un mese di piogge è un vero disastro. Perdo subito tutti e sono un po perplesso, ma una volta sporcate le scarpe e presaci la mano diventa divertente, anche se certo un ciclocross o una mountainbike si sarebbero trovate meglio del mio fido e instancabile pelizzoli.

Dopo quella che mi sembra un'eternità e due km su un sentiero veramente stretto e paludoso sbuchiamo a Cassano. Siamo rimasti in tre, io Ela e un altro temerario di cui purtroppo non ricordo il nome, che dopo una rapida colazione ci saluta e si rincammina verso Lodi. Io ed Ela decidiamo di continuare, la strada da qui in poi dovrebbe essere un po meglio. E cosi per fortuna è!

Km dopo km, pozzanghera dopo pozzanghera arriviamo fino a Imbersago (luogo dove peraltro si trova un bellissimo traghetto progettato da Leonardo da Vinci e tutt'oggi funzionante) e guardandoci in faccia decidiamo che siamo a posto cosi, ad andare oltre non ce la faremmo. Quindi pausa, birretta e aspettiamo i primi che staranno già tornando. Infatti spuntano poco dopo e ripartiamo con loro verso casa.

Dopo neanche 5km ci hanno seminato di nuovo e io ed Ela riprendiamo la nostra andatura da cicloturismo pieno fino a Lodi dove troviamo un accoglienza fantastica a base di pasta, pollo arrosto e patate accompagnate dall'ottima birra dell'autoctono birrificio Brewfist.

Peccato non essere riusciti a fare il giro completo, forse col fondo piú asciutto, forse con la bici giustw, forse con... Ma alla non è importante perchè la cosa bella è esserci stati, aver pedalato e faticato in mezzo a vecchi e nuovi amici per ritrovarsi poi con qualche ricordo in piú attorno a un tavolo dove l'ultimo è stato bravo come il primo e l'unica cosa che conta è essersi divertiti.

Grazie a tutti quelli che c'erano, ai ragazzi di Lodi con la loro solita stupenda organizzazione e ad Ela con cui ho pedalato tutto il giorno. E un "brava" speciale perchè nonstante la bici da.eroica non proprio ottimale per le condizioni non ha mai mollato.

Ecco le poche foto che ho recuperato: