lunedì 6 giugno 2011

Tandem

Finalmente eccolo!






Costruito artiganalmente con 2 telai graziella (grazie a cimetta per le saldature). I componenti sono del tutto casuali, si è preso quello che si è trovato, ad esempio, due guarniture mountain-bike, un guarnitura singola da passeggio di origine cinese, due manubri graziella. Il tutto poi è stato adattato in modo "home made". Il reggisella posteriore è fatto da due tubi sella saldati assieme, quello anteriore è in realtà un manubrio dritto... Insomma... Proprio montato così com'è venuto... Ma a me piace un casino!

domenica 5 giugno 2011

Ormai Vodka è di casa!

Dopo quattro giorni di convivenza con il gatto si può dire che ormai è completamente a suo agio, dorme sul divano, fa' i bisogni nella cassetta, mangia tutto (tranne il pollo che a quanto pare non le piace) e scorrazza. Oggi poi, visto che non avevo molto da fare, le ho fatto una casetta con parco giochi che pare apprezzare molto, quasi quasi mi lancio in un business di architetti per animali...


mercoledì 1 giugno 2011

martedì 31 maggio 2011

Grotta del Dragone e Stretta di Luina..

Oggi è stato un martedì atipico. Iniziato molto presto. Sveglia alle 6, alle 6.30 siamo fuori di casa, per evitare il traffico della tangenziale. Direzione Casto, provincia di Brescia, di preciso il Parco delle Fucine, cosparso di ferrate.

Dopo una lunghissima colazione in Autogrill e un po di coda dopo Brescia alle dieci siamo pronti, imbragatura addosso e lasciamo il parcheggio. Dopo soli 2 minuti di salita attacchiamo la prima ferrata, chiamata la Grotta del Dragone, non male ma niente di che, forse un po troppo terrosa, ma una terra sabbiosa, scilvolosa, un solo bel passaggio esposto all'inizio e qualche bella placca rocciosa.









Dopo circa un'ora, finita la ferrata, torniamo sulla strada che da Casto porta ad Alone, in corrsipondenza del "Ponte del Salto". Da li scendiamo verso il fiume (non per l'itinerario attrezzato ma per il sentiero) e troviamo un bel posto dove mangiare.



Dopo una breve pausa continuiamo tenendo il fiume sulla destra, fino ad incontrare sulla sinistra una breve salita attrezzata con dei pioli che segna l'inizio della ferrata "Stretta della Luina". Ci assicuriamo e partiamo. Il primo pezzo ripercorre il vecchio letto del fiume, per poi scendere, su una placca rocciosa attrezzata, fino a quello odierno.




Da li parte la vera e propria stretta, attrezzata con dei pioli. L'attraverso di questo canyon ci ha richiesto circa un'ora (tenere conto che non siamo ne esperti ne fulmini), di bei giochi di luce e umidità pazzesca.









All'uscita della stretta si può prendere a sinistra, in direzione del rifugio Paradiso (gestito dagli Alpini e aperto solo la domenica), o a destra, per ritornare alla strada da cui si prende un bel sentiero che in circa 20 minuti ci riporta al parcheggio. Noi siamo tornati al parcheggio e, giusto per informazione, il giro completo, fatto con estrema calma ci ha richiesco circa 3h e 30min.

Il resto delle foto lo trovate qui.

domenica 22 maggio 2011

Ferrata?

Domenica mi sono avventurato con giulia verso quella che sarebbe stata la  mia prima via Ferrata. Destinazione Moregallo, vicino Lecco.

Partiamo da casa verso le 9, e alle 10.45 iniziamo l'avvicinamento. Lo so, è un po tardi, ma secondo le nostre informazioni si tratta di sole due ore di "piacevole salita".



Dopo 3h raggiungiamo finalmente la cresta, 1200 simpatici metri di dislivello, e da li ci incamminiamo sul sentiero che in 30' minuti ci porta all'attacco della via Ferrata.


Facciamo una breve pausa, indossiamo l'imbragatura e il casco e iniziamo a salire. In dieci minuti ci ritroviamo alla fine della via, che di rivela essere costituita da 5 gradoni in salita molto facili. Insomma... tutta sta fatica per soli dieci minuti!



Veniamo però ricompensati dal panorama che il Moregallo offre:


Breve pausa pranzo, e poi visto che il cielo si sta annuvolando iniziamo la discesa sul sentiero Paolo e Eliana, a nostro parere il percorso più facile per scendere. Subito incontriamo un gregge di pecore, di cui una molto curiosa ci si avvicina mentre tiriamo fuori il K-Way dallo zaino.


La discesa si rivela, come la salita, molto lunga e abbastanza e impegnativa, su un sentiero ghiaioso e ripido. Ma finalmente alle 18.45 siamo di nuovo alla macchina. Ora progettiamo già la prossima, magari una ferrata un po più lunga e una camminata un po più corta, ma abbiamo deciso di comprare un libro, perchè di vieferrate.it non è che ci fidiamo più molto...

martedì 17 maggio 2011

Two days of surfing...

Da venerdì sappiamo che farà mare in Toscana. Domenica e Lunedì. Davide ha anche le ferie. Però c'è da votare. Non si può partire sabato sera...

Domenica mattina. Ore 7.45 ci troviamo sotto casa, e andiamo a compiere il nostro dovere civico, poi via, destinazione Rosignano Solvay.



A giudicare dal colore dell'acqua sembra di essere alle Maldive, invece è la fabbrica del bicarbonato Solvay che ci regala questo colore biancastro, ma, ci siamo documentati, e non fa male. Al massimo sbianca i denti.


Dopo qualche giro a vuoto per trovare lo spot arriviamo in uno chiamato Garagolo. Il mare è un po incasinato ma sembra lavorare bene, quindi di corsa mettiamo le mute e ci fiondiamo in acqua. Ancora prima di entrare ci accorgiamo che l'onda frange su fondale roccioso ed entrare non sarà facile. Ma ci proviamo. Qualche momento adrenalinico, i piedi un po sgrattuggiati e siamo dentro. Si inizia la surfata e la prima onda già ha cancellato i problemi dell'ingresso. L'uscita non sarà così facile ma... ci penseremo dopo... Dopo due ore e mezza non vedo più nessuno dei miei soci e decido di uscire. Arrivato in spiaggia li trovo. Teo ha rotto la tavola andando a sbattere sugli scogli, Jimmy, Davide e Fra sono un po sgrattuggiati. Io incredibilmente me la sono cavata con un taglietto sulla pianta del piede destro.


Dopo aver bevuto un paio di birrette guardando il mare e riparandoci dalla pioggia con conseguente arcobaleno ci spostiamo a lillatro per la notte. C'è un bel parcheggio con altri surfisti. Cena e meritato riposo.


La mattina sveglia alle 6. Il mare lavora benissimo, anche qui su roccia, ma con un'entrata in mare molto più semplice. Solo che fa un freddo cane, le mute sono bagnate e noi stanchi, quindi aspettiamo un'oretta ad entrare.

Una volta dentro ci accoglie una destra di un metro che si srotola benissimo, liscia, veloce. Solo che ci sono in acqua altre mille persone e prenderne una diventa difficile... Ma mattinata stupenda lo stessa.

Dopo il "pranzo", effettuato con salsiccia avanzata dalla sera, semi di zucca e biscotti integrali, e un sonnellino, torniamo a vedere il mare. Sembra non lavorare più ma... dai ognitanto un'ondina arriva. Ci ributtiamo in acqua, e a posteriori dico che potevamo farne a meno, per la session pomeridiana.

Poi è giunto il momento di tornare...

sabato 14 maggio 2011

Mezzo da sbarco per il furgoncino...

Oggi si prospettava una fine di pomeriggio di assoluto cazzeggio in ciclofficina... Ma siccome il cazzeggio non ci piace troppo, io, Cimetta e Fabri siamo partiti a costruire una cosa che avevo in mente da tempo. Un tandem per il furgone. La necessità è che sia abbastanza corto da poterlo caricare sul portabici posteriore, quindi abbiamo deciso di usare due vecchie grazielle. Per ora abbiamo dato forma a quello che sarà il telaio, va ancora rifinito ma una base di partenza c'è. Eccola!


Ed ecco alcune foto del procedimento che ci ha portato ad averla:





lunedì 9 maggio 2011

Alpe Devero

Ecco le foto di quello che è stato un piacevolessimo weekend in montagna. Due giorni, due passeggiatine, tanto sole e tanto cibo... Da rifare direi...




domenica 1 maggio 2011

Private Alleycat

Finalmente è arrivato il 30 di aprile. Finalmente è arrivato il momento di correre. Finalmente.

Ritrovo alle due in via Toniolo, Milano. Dietro la Bocconi. Arrivo e c'è già tanta gente, tanti amici e tante bici. Partono le iscrizioni e ci contiamo, siamo in 102. Ad ognuno viene data una busta contenente: maglietta, cappellino, spoke card, manifest.

Sono le tre e venti, siamo pronti per partire, le bici allineate sul muro, noi dall'altra parte. Via!

Apriamo le buste, cartine e si segnano tutti i check-point. Pianifichiamo il giro così:
  • Via Rutilia
  • Via De Amicis
  • Via dei Martinitt
  • Via Bagnera
  • Corso Vittorio Emanuele
  • Via Marziale
  • Via Temolo
  • Via Apollodoro
  • Via Torriccelli



Visualizzazione ingrandita della mappa

Chiudiamo la mappa e partiamo, direzione viale Ortles. Arriviamo al check e ci viene consegnata una scatola (che non so bene perchè pensiamo di dover consegnare da Spectrum in porta Venezia), mi attardo un secondo per incastarla in borsa e rimango 500 metri dietro al mio gruppo, composto da Ska, Cimetta, Carotina, Ray, Matteo e un'altro ragazzo di cui non mi ricordo, o forse non so, il nome. Prendiamo la circonvallazione interna per andare verso de Amicis, loro davanti prendono tre o quattro semafori gialli, io becco il rosso e alla fine faccio una fatica della madonna per riprenderli.

In de Amicis ci timbrano il manifest e ci affidano un check point a sorpresa, via Cassiodoro, zona Fiera, da fare in 20 minuti. Partiamo al volo e in 5 minuti siamo li. Altro timbro e ripartiamo verso De Angeli. Via dei Martinitt. Ci incasiamo e scendiamo nella metro a cercare il check. Non c'è cazzo, abbiamo sbagliato. Usciamo e lo troviamo. Un po incazzati ripartiamo verso via Bagnera (Colonne di San Lorenzo). Altro timbro e da qui parte il casino. Ci spariamo tutta via torino con il suo maledetto pave e attraversiamo urlando corso Vittorio Emanuele. Arriviamo davanti a Replay, il check è li dentro, leghiamo le bici ed entriamo di corsa. I clienti e commessi ci guardano allucinati. Timbriamo e usciamo. Ripartiamo. San Babila e Via Marziale. Al check ci fanno fare dieci flessioni e ci consegnano un altro check. Via gorizia, stavolta senza limiti di tempo. È vicino all'arrivo e ci penseremo dopo.

Puntiamo verso Spectrum, dove troviamo il Truffa dietro al bancone, che però non sa assolutamente neinte dell'alleycat. Scleriamo un po e voliamo verso via Temolo, vicino a Greco. Facciamo tutta melchiorre Gioia con un ventone in faccia che da proprio fastidio. Tagliamo la circonvallazione con il rosso (manovra non proprio ottimale) e tiriamo a turno il gruppo. Via Temolo e altro timbro. Sul ritorno siamo un po incasinati con le strade. Probabilmente anche perchè iniziamo a essere bolliti. Matteo vuole passare da Viale Monza e ci abbandona, noi tagliamo dalla Martesana e sbuchiamo in Loreto, direzione piazzale Susa. Via Apollodoro. Un vicoletto minuscolo. Non so bene come abbiamo fatto a trovarlo. Timbriamo e voliamo verso via Gorizia, di fianco alla darsena.

Qui ci tocca cambiare la camera d'aria. Cimetta è il più veloce e appena finito parte. Io gli sono un minuto dietro. È l'ultima tappa verso l'arrivo e proviamo due strade diverse per rincontrarci in via Torriccelli, lui non vede lo spiazzo dove sono gli altri e va dritto, io mi fermo.

Alla fine terzo e quarto. Non male ma... Cazzo potevamo vincere!!! Gio e Strom ci hanno battuto per due minuti.

Aspettiamo che arrivino tutti e andiamo da Dodici dove sono previste birre a go go, premiazione e festa. Gran bella gara ragazzi, sia a chi a corso sia a chi organizzato.


Tutto ottimo anche se non apprezzo troppo il premio in contanti, ma come direbbe Teo Ubm "non vado a una gara di pizzaioli per costringerli a gareggiare con la pizza surgelata!"

A parte le piccole critiche ieri Davidino mi ha prestato la sua GoPro, che ho montato sulla pipa e filmato la gara, da metà in poi perchè alla partenza, nella fretta, ho schiacciato male il pulsante.


I video non sono male, ora li monto e poi vediamo. Ska, anche lui con telecamera ha filmato la prima metà, quindi magari li mettiamo assieme e l'abbiamo tutta!

martedì 12 aprile 2011

Red Sea: End of the game

Siamo giunti alla fine. Da oggi pomeriggio siamo in villagio ed è il momento di tirare le somme della vacanza. Squali non ne abbiamo visti, giusto un pinna bianca di un metro e mezzo di sfuggita, tanti tonni e tanti barracuda. Giardini di coralli duri infiniti, coralli molli (Alcionari) di dimensioni spropositate e anemoni coloratissimi. Ma soprattutto una razza di un metro di diametro durante la prima notturna a Paradise Reef e una manta con un apertura alare di 6 metri a Ali Gaffar. Veramente stupenda.

Anche fuori dall'acqua posso citare almeno due incontri fantastici. Il primo con Ahmend, la nostra guida, un ragazzo nubiano di Assuan, pacato e fiero come non ne avevo mai visti. Il secondo Ibrahim, non so di dove sia ne quanti anni abbia perchè lui non parlava ne italiano ne inglese, ma con una voglia di lavorare incredibile, una competenza ragguardevole nonostante la giovanissima età e un corriso che avrebbe messo il buon umore anche a un condannato a morte. Forse abbiamo stretto la nostra silenziosa amicizia il giorno che dicendomi "Guarda, Tartaruga" mi ha buttato giù dalla barca. La tartaruga chiaramente non esisteva, ma che risate che ci siamo fatti.

Cito questi perchè sono quelli che più mi hanno colpito, ma gli altri membri dell'equipaggio non erano sicuramente da meno. Come ad esempio Davide, l'altra guida, o Sardina (il cuoco), Kenawi (il cameriere, sempre gentile e che ha aiutato Ahmed a insegnarmi le due parole d'arabo che ora conosco), Abhul (il pasticcere, che tutte le sere guardavo pescare) e tutti gli altri di cui non sono riuscito a memorizzare i nomi, fino al capitano che tutti chiamavano semplicemente "Rais".

Ora tornati nella città non ci resta che guardare le foto e già sognare il prossimo viaggio...

Intanto qui trovate tutte le foto:

St. Jhon - Red Sea - 2/9 aprile 2011

venerdì 8 aprile 2011

Red Sea: Day 6

Come al solito sveglia alle 6 e colazione leggera. Stamattina ripetiamo l'immersione a Maksur nord. Siamo motivatissimi a trovare gli squali. Ciro e Dante ci abbandonano per unirsi all'altro gruppo che si tufferà a Maksur sud, un immersione tendenzialmente più tranquilla. Io, Claudio, Lorenzo, Riccardo, Annalisa e Ahmed saliamo sul gommone e partiamo. Per il breve tragitto siamo accompagnati da una coppia di stenelle che ci giocano di fianco. Eccitatissimi ci buttiamo, e chiaramente come tocchiamo l'acqua, loro spariscono. Li vediamo solo per dieci secondi. Iniziamo a scendere lungo il reef, su un plateau che dai 20 ci accompagna fino ai 30 metri dalla superficie. Li ci buttiamo dal drop-off e veloci raggiungiamo i 50 metri dove rimaniamo sospesi nel blu a guardare il mare aperto. Non passa niente e al 13° minuto ci riavvicinamo al reef per attraversare una grotta che dai 48 metri ci porterà ai 45 per iniziare la risalita. Arrivati all'ingresso della grotta vengo preso da vertigini, o giramenti di testa o... boh. Fatto sta che il reef ha iniziato a girarmi attorno. Mi sono subito spiaccicato sulla parete e in un minuto è passato tutto. Continuiamo la risalita passando in mezzo a un branco di barracuda e raggiungiamo la superficie. Li galleggiamo un quarto d'ora aspettando il gommone perchè Annalisa ha perso la macchina fotografica e la stanno cercando. Dopo averci recuperato, visto che si era perso anche il moschettone che la fissava al jacket, lei e Riccardo provano a scendere di nuovo e, botta di culo, la trovano appoggiata sul plateau.

Dopo la colazione, quella vera stavolta, ci spostiamo a Sha'ab Claudio per la seconda e ultima immersione. Questo reef prende il nome da un fotografo italiano che l'ha reso celebre con i suoi scatti, purtroppo non mi ricordo il cognome. È tutto traforato e offre dei giochi di luce fantastici e dei giardini di corallo indescrivibili. Solo che anche qui, stavolta dopo 40 minuti, vengo sorpreso dalle vertigini e quindi iniziamo il ritorno verso la barca. Così finisce, e non proprio benissimo, la nostra crociera.





giovedì 7 aprile 2011

Red Sea: Day 5

Stamattina immersione a Maksur Nord. L'idea era quella di attraversare il plateau di fianco al reef e portarci sulla punta esterna, solo che durante la discesa la corrente ci ha portato troppo indietro per raggiungerla. L'altro gruppo invece saltando in acqua in un altro punto l'ha raggiunta e ha visto uno squalo grigio, noi un branco di barracuda, circa un centinaio, e una stella marina dalla corona di spine.



Per la seconda immersione ci siamo spostati a Sha'ab Melaya, in arabo "il gioco". Meravigliosa. Passaggi, canion, tunnel e giardini di coralli duri nelle "piazze" che si formano in mezzo al reef. Veramente bella anche se non abbiamo visto niente di fuori dal normale, ma i giochi di luci e colori che offre questo reef sono davvero fantastici.





La terza, mah, non ci è piaciuta un granchè. Dolphin reef est. Un sabbione sui 15 metri con colonne di corallo sparse ma un po spoglie (rispetto a quello cui siamo abituati. Stasera infatti per la prima volta diserteremo la notturna.